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nel mondo non del mondobagliori dell'animaunsuibon voyageil tempo del sogno

BON VOYAGE
Lungo i sentieri dell' Africa


1 Tadizionale Senegal 7.13
2 Tradizionale Mbuti ex Zaire Nord Orientale 1.15
3 Tradizionale Africa Centrale /adatt.Scala Stefano 3.36
4 Tradizionale Africa Centrale /adatt.Scala Stefano 1.40
5 Tradizionale Guinea 4.18
6 Tradizionale Guinea 4.28
7 Tradizionale Africa Centrale /adatt.Scala Stefano 4.06
8 Tradizionale Repubblica Centroafricana 1.36
9 Tradizionale Repubblica Centroafricana 2.18
10 Tradizionale Mbuti ex Zaire Nord Orientale 4.58
11 Tradizionale Repubblica Centroafricana 2.47
12 Tradizionale Africa Centrale /adatt.Scala Stefano 4.10
13 Tradizionale Mbuti ex Zaire Nord Orientale 1.21
14 Tradizionale Repubblica Centroafricana 2.16
15 Tradizionale Baka Camerun 2.42
16 Bon Voyage /Scala Stefano* 3.45


   
 
 

RECENSIONI CD

BON VOYAGE – Lungo i sentieri dell'Africa - 2004

“L'obiettivo della musica africana non è quello di produrre suoni gradevoli all'udito ma di tradurre l'esperienza quotidiana in un suono vivo”, queste parole di Francis Bebey, l'indimenticabile artista ed intellettuale camerunense scomparso qualche anno fa, vengono pubblicate con il giusto risalto nel libretto che accompagna questo ultimo disco di Stefano Scala. Etnomusicologo e percussionista “malato” di Africa e impegnato in prima fila in operazioni umanitarie, ha concepito questa incisione con l'intento di familiarizzare le nostre orecchie disabituate con i suoni piu' essenziali , quelli provenienti dall'Africa Centrale. I brani sono tutti tradizionali, se si eccettua quello conclusivo scritto dallo stesso Scala Stefano, che in realtà non si discosta molto dalle fonti originali ispirative, rigorosamente autentiche. Fiati rudimentali come flauti di corteccia, sonagli, fischi, tamburi piccoli e grandi evocano foreste e pianure, fiumi e montagne ma soprattutto cercano di leggere dal di dentro l'anima di quei popoli che queste musiche hanno costruito perché componente essenziale della loro vita, non certo per compiacimento ma per pura esigenza interiore. Il citato libretto si rivela anche un'utile guida organologica, perché raccoglie brevi ma efficaci descrizioni degli oltre quaranta strumenti utilizzati nelle registrazioni. Un disco inusuale e coraggioso.

(FB Folk Bulletin – Sergio Palumbo)

Con "Bon Voyage", Stefano Scala si avventura questa volta "lungo i sentieri dell'Africa", come lo stesso sottotitolo del CD lascia intendere, e lo fa con la stessa efficacia con la quale aveva affrontato la prova precedente, interamente dedicata alla musica tradizionale giapponese e cinese. Con "Bon Voyage" ci troviamo però proiettati in un universo musicale completamente diverso, caratterizzato da forti componenti ritmiche e suoni di strumenti dalle sonorità solitamente più potenti e "aggressive", tra i quali spicca spesso la voce "tuonante" dello Djembe. Anche in questo caso il CD è corredato da un ricco booklet nel quale vengono descritti nel dettaglio molti degli strumenti musicali usati durante le registrazioni, registrazioni di nuovo davvero sorprendenti per qualità tecnica, cura del dettaglio e resa sonora complessiva. "Bon Voyage", è una raccolta di 15 brani tradizionali africani magistralmente riproposti da Stefano Scala, ai quali l'artista ha aggiunto, in chiusura, una sua breve composizione dalle sonorità analoghe a quanto già ascoltato nel resto del CD. Le parti che ho preferito sono sicuramente quelle in cui compaiono alcuni strumenti molto primitivi ma dall'impronta timbrica davvero insolita e affascinante, come le trombe di corteccia centroafricane o l'arco sonoro (Mbuti, ex Zaire Nord Orientale), ma nell'insieme ho comunque apprezzato molto l'intera opera. Sottolineo che, una parte dei proventi delle vendite del CD andranno a sostenere iniziative di solidarietà a favore di popolazioni bisognose.

(Oltre il Suono - Giuseppe Verticchio)

Bon Voyage, lungo i sentieri dell'Africa, sposta le coordinate sonore d'ascolto verso l'Africa, quindi ritmi frenetici e tribali; Stefano Scala in questo lavoro fa tutto da solo con padronanza impeccabile degli svariati strumenti ; tutti i brani sono tradizionali e reinterpretati con gusto e raro senso della misura da Scala, l'ultimo, che da il titolo al CD, è scritto dallo stesso musicista. In questo caso l'aspetto etnomusicologico, prevale sulla propria vena compositiva, peccato. Buon disco.

(Blow Up – Gino dal Soler)

Bon Voyage Lungo i sentieri dell'Africa, come ci suggerisce il titolo, ci porta in Africa……un ritmo frenetico fa da padrone – i brani sono tradizionali e solamente in uno la vena compositiva è di Scala, la quale emerge solare, l'unico rammarico e di non aver ancora tra le mai i precedenti lavori, Nel Mondo non del Mondo (1997) e Bagliori dell'Anima (2001).

(Music Club – Massimo Ronchini)

Il Ricercatore Musicale, Etnomusicologo, Musicista e Compositore Stefano Scala, insegue da tempo un esemplare percorso di conoscenza. I suoi viaggi sonori spaziano in diverse parti del mondo in “Bon Voyage” sono stati focalizzati sull'Africa in particolar modo su Senegal, Guinea, Repubblica Centroafricana, Camerun, Congo e Zaire. 16 brani tutti eseguiti dall'autore in cui utilizza sapientemente un innumerevole numero di strumenti africani principalmente a percussione. Tutti brani tradizionali ad eccezione dell'ultimo una intera composizione di Scala dove all'ascolto sembra di inseguire l'autore nei suoi viaggi sul campo tra calpestio di foglie secche e presenze qua e là delle musiche di ocarine e udu. Il CD si apre con un affascinante omaggio al Senegal ed al suo principe: il djembé. Interessante l'arrangiamento di Scala nella traccia 3. Molto bello il brano 14 dove utilizza trombe di corteccia, tamburo basso, sonagliere, guiro e voci. La meraviglia verso un suono, il timbro come veicolo di emozioni, il ritmo come elemento vitale, il rispetto di altre culture fanno di Stefano Scala un autentico portatore di esperienze. Tanta ricerca sonora e religiosa quella di Stefano Scala lo testimonia anche il prezzo di copertina. Un prezzo trasparente di cui una parte della vendita del cd viene destinata al progetto Nossa Senhora de Loreto intenta ad aiutare i poveri che nel mondo chiedono aiuto.

(Percussioni – Peppe Consolmagno)

Bon Voyage è un viaggio sonoro, un CD da ascoltare ad occhi chiusi…….

(Corriere della Sera –Vittorio Franchini)

Con "Bon Voyage" ci troviamo proiettati in un universo musicale, caratterizzato da forti componenti ritmiche e suoni di strumenti dalle sonorità potenti;"Bon Voyage", è una raccolta di 15 brani tradizionali africani magistralmente riproposti da Stefano Scala, ai quali l'artista ha aggiunto, in chiusura, una sua breve composizione dalle sonorità analoghe a quanto già ascoltato nel resto del CD.

(21st Century Music)

Stefano Scala, Ricercatore Musicale, Etnomusicologo, Musicista e Compositore, ancora una volta, presenta un lavoro ricco di ricerche maturate sul campo e non, ma sempre indirizzato verso il difficile cammino che porta l'ascoltatore ad imparare. Un imparare ad ascoltare, forse nuovi suoni e nuovi ritmi per noi occidentali………………..nella società africana, la musica è un elemento indispensabile nell'adempimento dei riti sociali e religiosi. Gli strumenti musicali oltre ad esser oggetti per far musica, sono principali veicoli mediatori tra le entità spirituali ed il musicista.
Scala acuto ricercatore, presenta in questo nuovo lavoro, brani appartenenti ad alcune culture dell'Africa, che colpiscono per le loro sonorità così lontane al nostro modo di intendere la musica.
I suoni naturali, tutti riproposti da Scala e dopo un'attenta e sensibile immersione del nostro musicista, (che ha saputo con il passare degli anni ritagliarsi ampi consensi da parte di specialisti del settore) nel campo dell'utilizzazione di strumenti naturali uniti a strumenti piu' o meno convenzionali, si muovono in danze e suoni ancestrali, unendosi ai diversi strumenti utilizzati.
Lo sguardo mirato di Scala, colpisce l'attento ascoltatore che percepisce con quanta dedizione, il nostro artista viaggiatore, crei sempre lavori, certamente lontani dalle facili commercializzazioni discografiche, ma sempre mirati alla conoscenza di culture nuove…………

(Professor Becorin Fausto – Antropologo)

Suggestivo viaggio sui sentieri dell'Africa del M° Stefano Scala attraverso un'ipotetica “storia”del suo linguaggio musicale. Linguaggio primitivo e che scava nel profondo dell'anima nera andando a ricercare suoni antichi ottenuti da strumenti che hanno origine nella notte dei tempi (come dettagliatamente spiegato nel ricco ed esaustivo booklet). Il fascino che emanano i suoni e i colori della Kinanga (arpa di legno), del jidundun (tamburo ad acqua) o dell'ongo (tromba di corteccia), per fare qualche esempio, è indescrivibile e ci spinge al riascolto.

(Radio Coop)

Trovo la musica di Bon Voyage, utile per sonorizzare situazioni ambient ed è efficace per aiutare la meditazione…la trovo lontanissima dal nostro gusto occidentale; in Scala noto da sempre un'attenzione nel voler evitare virtuosismi che non siano finalizzati all'efficacia del messaggio musicale : è un atto di rigore che apprezzo, ma - a volte – è anche un limite; apprezzo molto tutto lo studio effettuato e la serietà con cui è stato realizzato il CD.

(Mario A. Riggio - giornalista musicale)

A sunto del disco, una bella frase di Francis Bebey : “L'obiettivo della musica africana non è quello di produrre suoni gradevoli all'udito, ma di tradurre l'esperienza quotidiana in suono vivo”. Le percussioni ci sono tutte, Djembè, Dunun, Kalungu, Wasamba, Sabar, Udu, Agogò, ed altri strumenti tipici africani, come l'Arco Sonoro, il Balafon….sul cd un richiamo ed una filosofia di vita : “Ogni colpo di percussione sarà un battito del mio cuore, quando tu rallenterai le battute, anche il mio cuore rallenterà, quando tu ti fermerai, vorrà dire che è giunto il momento, anche il mio cuore si fermerà”.

(Giorgio Coppola musicista – giornalista)

Tante volte mi è capitato di acquistare da profano Cd di musica etnica e scoprire con immensa delusione che di etnico c'era solo il nome, che gradevole sorpresa quindi nel trovarmi a recensire “Bon Voyage”, quarto lavoro di Stefano Scala. Come di solito accade, piu' un lavoro è interessante dal punto di vista culturale piu' si allontana dal mercato globale, conquistandosi una nicchia di mercato che spesso esclude tanti che per curiosità si avvicinano alla musica di altre culture per la prima volta. In questo caso si tratta di un percorso lungo i sentieri dell'Africa……………………….
Tutti i brani sono stati arrangiati, adattati e suonati dal M° Scala Stefano.
Sono brani tradizionali, tranne l'ultimo di sua composizione. Il booklet riporta le descrizioni degli strumenti musicali utilizzati ed i brani in cui sono presenti, una breve introduzione esplicativa dell'antropologo Becorin ed una nota dell'autore.

(DNA Music – Matias Isolabella)

Non tutti i musicisti appassionati di suoni del mondo riescono a trasmettere l'unicità della musica che ci circonda. Le difficoltà nascoste nel riproporre a livello etnomusicologico le sensazioni, le emozioni e le singole descrizioni narrative di un Paese, spesso proiettano i ricercatori a confondere, o a trattare superficialmente, tematiche peculiari che necessitano approfondite indagini.
Fortunatamente non è sempre così : alcuni compositori riescono con disinvoltura a riprodurre fedelmente caratteristiche sonore che animano le tradizioni musicali del pianeta, grazie all'esperienza accumulata negli anni.
Stefano Scala puo' certamente essere inserito, con indubbio merito, dentro quella stretta cerchia di musicisti che vanno alla ricerca di sonorità necessarie per “tradurre l'esperienza quotidiana in suono vivo”. Avendo avuto la possibilità di poter ascoltare diverso materiale dell'etnomusicologo Scala, devo ammettere di esser stato coinvolto vivamente nel processo di ricostruzione musicale che il musicista ha compiuto attraverso i viaggi esplorativi. Questo dedicato all'Africa è molto affascinante: “Bon Voyage – Lungo i Sentieri dell'Africa” è un album di ricerca (composto da ben sedici tracce) in cui il musicista esegue con diversi strumenti (principalmente a percussione) brani tradizionali della cultura del Senegal, Guinea, Repubblica Centroafricana, Camerun, Congo e Zaire. Nell'ultimo brano Scala ci presenta una sua composizione che resta comunque in scia agli altri brani presenti sul CD. La ricostruzione dei brani tradizionali è ricca di atmosfera e ciclica ritmicità. Un viaggio nella calda Africa che vi farà scoprire radici sonore tanto distanti quanto incredibilmente uniche. Davvero un buon lavoro.

(Extramusic it – Stefano Camilloni)

Bon Voyage – Lungo i sentieri dell'Africa, uscito nel 2004; in questo caso troviamo il ritmo grintoso delle percussioni africane. Un lungo percorso che parte dal Senegal con il suo portavoce Sabar (tipico tamburo della zona) e termina egregiamente con una composizione di Scala e anche questa volta riesce a cogliere e a farci sentire l'essenza del viaggio intero. Una parte dei ricavati delle vendite sono devoluti al progetto Nossa Senhora de Loreto, un'associazione che aiuta bambini e donne povere a produrre pane e a costruire artigianato.

(Jazz Convention – Angelo Abbonante)