RECENSIONI CD
BATTITI – 2012
Battiti !!! Il nuovo lavoro discografico del percussionista milanese, Stefano Scala, è un viaggio all'interno del mondo percussivo, unito al consueto senso spirituale che pervade da sempre i lavori dell'artista milanese. Le 14 tracks, di cui 9 scritte dallo stesso Scala, son un vero esempio di rigore stilistico e di ricerca ritmica, dove in solo, l'artista riesce a far innamorare l'ascoltatore al mondo ritmico.
Ogni brano è dedicato a personaggi o sentimenti o avvenimenti, che portano a far capire quanta sensibilità si racchiuda nell'animo dell'artista milanese. Si parte con una traccia di stampo africano, per poi procedere con 2 brani di Steve Reich, Music for Pieces of Wood e Clapping, dedicati a due dei suoi maestri, ormai scomparsi. Si procede nell'ascolto di un brano popolare come La Bamba , per poi procedere verso sentimenti maggiormente intimi, con un brano di Brahms ed uno di Satiè, dove le tastiere percussive fan da padrone. Si lasciano le tinte delicate ed intime, per accedere verso ritmiche mediorientali, con un paio di brani dedicati agli strumenti percussivi dei suddetti luoghi. Nella track 7, la dedica al Maestro Giusto Pio, è quasi spiazzante, ma non per chi conosce il ns. percussionista, che scegli come copertina un'immagine tratta da un quadro del maestro di Castelfranco Veneto. Molto delicata e commuovente la track 9 dedicata al padre, dove l'artista si siede dietro a tamburi e piatti, oltre che a percussioni , per esplodere in un gioco ritmico delicato di batteria : il suo modo per dire grazie al padre. Nelle tracks 10 e 11, i riferimenti al Giappone sono molteplici; si procede verso un nuovo brano, alquanto particolare dove ritmiche baka, popolazione africana pigmea, si intrecciano con sonorità strumentali percussive classiche, idea geniale del percussionista milanese. Si procede, su invito di Tony Esposito, verso ritmi di pace, quali percussionisti, armati di ritmiche antiguerre e si conclude il lavoro con un brano dedicato ad una danza brasiliana del nordest. Ennesima prova di maturità dell'artista milanese.
( Label Press Pongo New Line - F.B. )
L'ascoltare il nuovo CD del Maestro Scala, mi ha sconvolto e sono rimasto letteralmente impietrito davanti al ricco arsenale percussivo impiegato e soprattutto estasiato durante l'ascolto, oserei dire quasi meditativo; l'idea di dedicare ogni brano ad una propria sensazione, vissuta o ad una persona, porta l'artista a denudarsi e a far capire maggiormente a chi ascolta la propria proverbiale sensibilità. Da anni seguiamo l'artista e sappiamo ormai bene che parliamo di un musicista con la emme maiuscola che oltre a tecnica e ricerca mette molto della sua sensibilità in quello che crea; forse molti dovrebbero ascoltarlo. Noi siamo fra quelli che non si scordano mai di mettere nel lettore i suoi lavori : Battiti è un disco entusiasmante !
( Incontri e Spiritualità – Pino Joso )
Per Stefano Scala la grammatica del ritmo non ha segreti, ma è in grado di misurarsi con le metriche infinite della nota percossa e della vibrazione sonora, requisito che in Battiti investe sia brani scritti in proprio che una manciata di belle riletture. Nelle sue mani il ritmo diventa una questione di sentimento ed amore per ciò che esso rappresenta nell’intimo : il sorriso dei fanciulli del mondo uniti nel gioco della danza (Africa Dance, Gunga Dance), il brivido della scansione profonda che parla allo spirito (Konya), lo spleen del ricordo commosso (Il Figlio del Sarto, Dialogo in 4/4), il mito di riti arcaici posti a recare armonia nel cosmo (Hiroshima, Akira, Ritmi di Pace). Battiti di passione che cantano la gioia e il mistero della vita.
( Rockerilla – Aldo Chimenti )
Con una copertina che raffigura un disegno del maestro Giusto Pio, torna Stefano Scala ad inebriarci stavolta con una sequenza di ritmi da ogni dove, tanto eterogenei per provenienza ed estrazione, ma che alla fine del percorso acquistano un loro senso. Così Africa Dance, dedicata a tutti i bimbi del mondo, apre le danze, ma subito dopo è la volta di due pieces famose di Steve Reich : Music for Pieces of Wood (suonata al pianoforte) e l’inconfondibile Clapping Music. Di seguito la celeberrima La Bamba è tutto un clima festoso di marimbe, xilofoni, vibrafono, congas, piatti e tom tom, fischietti e triangolo. Anche la Gymnopedies n.1 di Satie ci sta al gioco, con marimba, xilomarimba, vibrafono e crotali, mentre in Konya è un omaggio ai dervisci rotanti di quella terra e Akira all’ultimo grande samurai : Kurosawa, tra gamelan, percussioni etniche e cerimoniali. Ritmi di Pace evoca il sogno di Tony Esposito e se Hiroshima (dedicata a chi non vuole e non puo’ dimenticare), non ha bisogno di presentazioni, ammalia Orchestra Babu tutta incentrata su ritmi tribali di ispirazione Pigmea e infine non manca un omaggio al papà Alberto in Il Figlio del Sarto, tripudio di batteria, bongos, campane, sonagli e bastone della pioggia. Un bel viaggio insomma.
( Blow Up – Gino Dal Soler )
Stefano Scala è un percussionista milanese che cerca da sempre di fondere due mondi apparentemente inconciliabili : la musica etnica e quella contemporanea. La musica contemporanea è il distillato dei suoi studi al conservatorio, la musica etnica un amore mai sopito per mondi lontani e affascinanti. Così Battiti vede fianco a fianco pianoforte, marimba e ogni sorta di percussione africana, sudamericana e asiatica, musiche di Steve Reich, Brahams e Satie alternate a composizioni originali e altre popolari. Con queste premesse il rischio di fare un bel minestrone sarebbe reale, ma l’autore non si fa tentare da improbabili mix e mantiene i mondi ben separati, evitando contaminazioni inopportune. Il filo logico viaggia sulla sensibilità dell’artista a volte un po’ introversa, altre volte mantrica, al punto da far sembrare le figurazioni ritmiche grani di un rosario che si materializzano in preghiera. Ben 14 brani suonati in perfetta solitudine, alternando oltre 65 strumenti : quando si dice multipercussionista.
( Drumset Mag – Mario A. Riggio)
Quando si ascolta un lavoro del ricercatore, Stefano Scala, non si puo’ che chiudere gli occhi e abbandonarsi ai suoni e ai ritmi che la sua sensibilità sonora e spirituale portano a compiere ogni ascoltatore. I suoi lavori sempre a tema, hanno qualcosa di magico, di penetrante oltre al suono. Una vibrazione pervade per tutto il viaggio sonoro l’ascoltatore. Con Battiti il musicista milanese consegna agli ascoltatori l’ennesima prova di maturità, in questo caso, ritmica. Proprio la ricerca ritmica nel senso piu’ spirituale è l’anima di questo lavoro che consiglio di non perdere. Fermarsi ad ascoltare, i 14 brani è come ritornare nel ventre della madre terra.
( Nuove Frontiere – Ciro Del Duca )
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