RECENSIONI CD
BAGLIORI DELL'ANIMA – 2001
Un bel CD, profondamente ispirato “Bagliori dell'Anima”, del milanese Stefano Scala, che oltre a suonare percussioni, tambura e strumenti naturali, si cimenta abilmente con il canto armonico. Ricercatore, viaggiatore e fautore del piu' intimo e spirituale rapporto tra Musica e Natura, il suo mondo non è dissimile da quello di nomi come David Hykes, Stephan Micus, Christian Bollmann, ma anche il nostro immenso Juri Camisasca, che Stefano Scala ringrazia di cuore nelle note di copertina. La sua è una ritual ambient sincera, spoglia finalmente di ogni orpello e sin troppo facile abbellimento, per questo e non solo, merita attenzione.
(Blow Up– Gino Dal Soler)
Bagliori dell'Anima, lavoro dell'artista milanese, M° Scala Stefano, prende a prestito il titolo da un libro di Henri Thomasson edito dalle edizioni l'Ottava di Franco Battiato, che riporta come sottotitolo – meditazioni sulla mia ricerca - e proprio una ricerca sul suono, Scala, effettua con la voce e con strumenti naturali prevalentemente percussivi, in questo CD ricco di atmosfere introspettive e rituali. L'immagine della copertina, riporta una fotografia scattata dall'artista presso il Monastero di Aghìu Pavlu (San Paolo) sul Monte Athos, baluardo monastico del cristianesimo orientale.
(Incontri e Spiritualità – Pino Joso)
Un interessante e intenso lavoro, basato fondamentalmente su canto armonico arricchito da vari elementi percussivi d'impronta rituale e suoni di altri oggetti e strumenti etnici (ocarine, shakers, semi, metalli, bamboo oscillanti...), che rispecchia fedelmente le scelte, non solo artistiche e musicali ma anche di vita, che attraverso un lungo percorso hanno condotto l'autore a realizzare questo lavoro. Le atmosfere evocate delle cinque tracce di questo CD (cui bisogna aggiungere una brevissima traccia introduttiva con voce femminile recitante) trasmettono sempre un forte senso di equilibrio e spiritualità, assumendo a tratti quasi la forma di antichi cerimoniali sacri, suggestivi riti ancestrali... La musica, o meglio la voce di Stefano Scala, fluisce con movimenti lenti, discreti e grande senso della misura, in modo quasi ininterrotto, per tutti i quaranta minuti di durata di questo lavoro, proponendo sia parti in cui l'autore si concentra in modo quasi esclusivo sulle variazioni delle componenti armoniche del canto, come ad esempio in "Part I", o "Part IV", quest'ultima sicuramente una delle tracce più "ipnotiche" e riuscite dell'intero CD, sia parti in cui viene lasciato maggiore spazio agli aspetti più prettamente melodici, come ad esempio nella splendida "Part II", una delle mie tracce preferite, nella quale appare evidente l'influenza di artisti come Stephan Micus, non a caso menzionato per primo nelle note di copertina tra gli artisti di riferimento, oppure nella più lunga "Part III", traccia che invece "cede" un pochino, soprattutto nella seconda metà, "soffrendo" di una certa caduta di tensione... Particolarmente intenso, ben realizzato e ben registrato il brano di chiusura, "Part V", dove canto, percussioni, suoni di oggetti naturali e richiami si appoggiano ad un efficace drone di sottofondo che arricchisce il brano di un senso di respiro, profondità e atmosfera davvero particolare...
(Oltre il Suono - Giuseppe Verticchio)
Una statica atmosfera sacrale pervade “Bagliori dell'Anima”, singolare opera per canto armonico e percussioni che conduce in un rituale intimo e antico. La voce di Scala spazia lungo i sentieri indicati da David Hykes e Stephan Micus (entrambi ringraziati in copertina), funge da luce guida in un percorso sonoro ricco di spirito e umanità e gli armonici emanati con naturalezza appaiono rotondi, profondi, autentici, oltre che ben sostenuti da percussioni liquide discrete. Occasionalmente compaiono, un flauto, rumori naturali, suoni di semi e di sonagli, elementi che connnettono alle energie della Terra sia l'autore che l'ascoltatore. Sorprendente opera di un artista italiano tutto da scoprire, che alla perizia tecnica associa un'evidente ricerca spirituale…andrà lontano.
(Deep Listenings - Gianluigi Gasparetti)
“Bagliori dell'Anima” uscito nel 2001, è un disco basato sulla ricerca armonica, che come l'autore sottolinea non sono altro che “multipli della fondamentale”. Qui la ricerca è estrema, all'interno della nota e del suono, sulla sua espansione e contrazione, individuando nella voce un “prisma sonoro”, che focalizza ed amplifica gli armonici. Scala assottiglia la strumentazione, limitandosi al canto armonico, alle percussioni, agli strumenti naturali ed alla tampura, e facendosi accompagnare da Manuela Nachtsheim e da Silvia D'Aniello che recitano lungo le tracce. Il disco è un unico viaggio che si dirama in cinque tracce ed un intro, per una unica lunga strada, non sempre facilmente ripercorribile per l'ascoltatore, ma a tratti di grande fascino e nella quale trovano spazio via via gli studi e le ricerche dell'autore (tutti i brani sono suoi), in specie nel canto tibetano.
(Giorgio Coppola musicista – giornalista)
In Bagliori dell'Anima (2001), Scala abbandona l'idea del viaggio geografico, per dare spazio al viaggio dello spirito con richiami sacri ed evocanti riti primordiali: Un album basato sul canto armonico accompagnato dai piu' svariati strumenti percussivi e tampura.
(Jazz Convention – Angelo Abbonante)
Già dall'inizio in questo lavoro di Scala il percorso si fa esoterico con l'introduzione “Drei Zinnen” recitata in tedesco. Il resto del CD si sviluppa in altre cinque parti ed esplora la potenza nascosta del canto armonico. Da epoche lontanissime varie culture sciamaniche nord europee, africane, medio orientali piuttosto che messicane hanno usato i suoni armonici a scopo curativo con l'intento di guarire e trasformare l'individuo. Solamente di recente con la curiosità degli occidentali e la mercificazione (spesso indiscriminata) di pratiche esoteriche (o presunte tali) si è iniziato a scoprire questo mondo affascinante e per molti ancora sconosciuto del canto armonico: l'abilità di creare due o più note contemporaneamente con l'utilizzo della voce modulata.Escludendo alcuni rari approcci di Juri Camisasca e sperimentazioni vocali non troppo accademiche di Demetrios Stratos e di pochi altri artisti del nostro paese, con questo Bagliori dell'anima di Stefano Scala possiamo ritenere di essere di fronte ad una ricerca più unica che rara nel panorama italiano ma ben esplorata negli anni scorsi da artisti internazionali quali David Hykes, la Deep Listenings Band (imperdibile per l'appunto “Deep Listening” nel lontano 1989) e da vari monaci tibetani e nomadi Tuva in buona parte “scovati” da Peter Gabriel per il vasto pubblico.Devo essere franco, Bagliori dell'anima è un CD che non può essere consigliato a tutti ma che come altre opere “sperimentali” scorrerà come un fiume carsico per poi riaffiorare la dove vi è un orecchio accorto… un bacino assetato di ricerca interiore e spirituale nel pieno senso del termine.A detta di coloro che sanno praticare questa tecnica, una volta raggiunta una capacità anche “grossolana” di intonare armonici, il modo di ascoltare e di emettere suoni si modifica per sempre.Che dire di ciò che non si può spiegare? Può essere saggio a mio avviso intraprenderne l'ascolto… lasciare che le armoniche “ci attraversino” e ci mettano in risonanza, come certe arpe eoliche che sanno catturare il vento per generare impensabili tappeti sonori celati ai padiglioni auricolari di chi non sa osare, a chi non si chiede il perché delle cose e non indirizza l'orecchio e il proprio essere interiore verso ciò che sa emanare energia positiva.Magari le acque carsiche di questo CD stanno già scorrendo sotto i vostri piedi celate dalla vostra incapacità di percepire le correnti con tutto il vostro essere.
Come dice un proverbio russo: “Se vuoi imparare a nuotare devi entrare in acqua”…
(Roberto Alberini ) |